Targatura UE: la strada è ancora in salita
La strada del sistema di targatura dei medicinali, lanciato il 9 febbraio 2019 in 31 Paesi dell’area Euro, è tutta in salita: infatti, un rapporto dell’EMVO, organismo internazionale che presidia la banca dati contenente i codici Datamatrix presenti sulle confezioni di farmaci per prevenire contraffazioni, rivela importanti ritardi organizzativi e falle tecniche all’interno del sistema
A metà aprile nella banca dati erano presenti 200.000 confezioni sulle 250.000 soggette a tracciatura, corrispondenti a 674 aziende farmaceutiche (sulle 848 coinvolte nel processo di comunicazione dei dati relativi ai loro prodotti). Ma il ritardo non è solo “lato industria”: ben 37.000 farmacie e oltre 2.000 grossisti non si sono ancora connessi alla piattaforma europea.
Oltre a questi elementi “organizzativi”, le principali criticità sono di natura tecnologica, derivanti dall’elevato numero di falsi allarmi scatenati a seguito della scansione del Datamatrix effettuata da parte del farmacista per verificare la genuinità del farmaco in fase di vendita. Ad aprile, infatti, in una sola settimana sono stati generati oltre 2,5 milioni di alert (pari al 5% delle confezioni verificate), comportando per la farmacia l’impossibilità di capire se è possibile dispensare il medicinale al paziente oppure considerarlo contraffatto e segnalare l’evento alle autorità competenti.
Gli esperti si dividono sulle cause di questa situazione: da un lato troviamo chi accusa le aziende farmaceutiche (e tutta l’industria) di stampare in modo imperfetto i codici sulle confezioni; dall’altro chi identifica negli scanner usati in farmacia l’anello debole della catena, dato che a seconda dei modelli possono leggere i codici con diversi livelli di accuratezza.
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