Simposio PGEU 2022: dalle carenze al bugiardino elettronico, un punto sulle istanze del mondo del farmaco

Lo scorso 15 giugno il Pharmaceutical Group of the European Union (PGEU), associazione delle farmacie e dei farmacisti europei, che vanta tra i suoi membri più di 400.000 addetti ai lavori, si è riunito per il Simposio annuale.

 

Il Convegno, ospitato a Roma, come da consuetudine nel Paese del presidente di turno dell’organizzazione -Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, che a fine anno passerà il testimone al collega belga Koen Straetmans-, si è articolato in diversi panel, incentrati su istanze chiave del mondo del farmaco: dall’equo accesso ai farmaci alle carenze, dalle difficoltà informative dei cittadini all’implementazione della Real World Evidence.

 

L’equo accesso per tutti i cittadini dell’UE a farmaci innovativi, sicuri, di qualità e dal prezzo sostenibile, aspetto strettamente connesso alle carenze di farmaci, aggravate dalla pandemia da Covid-19, potrebbe essere garantito riducendo la dipendenza dell’Europa dall’importazione di principi attivi da India e Cina, incrementando la produzione europea e incoraggiando sia la competitività che la capacità d’innovazione dell’industria, come sottolineato dal presidente e AD Sanofi Marcello Cattani.

 

Allo stesso tempo la necessità di un cambio di strategia in tema carenze, tramite una pianificazione dettagliata delle attività e rafforzando il coordinamento tra gli Stati membri, è stata ribadita da Antonio Gaudioso, Capo della segreteria tecnica del Ministro della Salute.

 

Al centro del dibattito anche il diritto del paziente, espressamente riconosciuto dalla Commissione europea, di acquisire informazioni sui farmaci e la conseguente necessità di fornire autorevoli strumenti e servizi d’informazione al pubblico. Come evidenziato dai diversi relatori, l’interesse dei pazienti nei confronti delle tematiche inerenti il campo della salute è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, complice anche il contesto pandemico. È pertanto necessario che le informazioni veicolate dall’alto siano accurate, sempre supportate da evidenze scientifiche e costantemente aggiornate. I farmacisti europei si sono inoltre unanimemente espressi contro l’abolizione del bugiardino cartaceo, ritenuto utile per determinate categorie di pazienti (anziani, malati cronici) e comunque sempre complementare al foglietto illustrativo elettronico.

 

Un altro panel si è invece concentrato sulla recente pubblicazione da parte della Food and Drug Administration (FDA), delle linee-guida sull’uso della cosiddetta real world evidence (RWE) per prendere decisioni regolatorie. La RWE implica l’utilizzo di dati osservazionali, provenienti “dal mondo reale” ed è spesso contrapposta alle sperimentazioni controllate randomizzate (RCT, randomized controlled trial). Le nuove implicazioni normative andranno a incidere sullo sviluppo, sull’autorizzazione e sull’attività di monitoraggio dei farmaci in Europa, contribuendo al contempo alle attività di ricerca e allo sviluppo di nuovi medicinali.

 

Il simposio, che ha visto la partecipazione di 27 stati membri e 5 stati osservatori, è stato l’occasione per condividere le esperienze dei singoli paesi, esperienze che possono trasformarsi in proposte, previa un’armonizzazione che tiene conto delle legislazioni nazionali. “A tal fine è indispensabile la collaborazione di tutti gli stakeholder, inclusi i pazienti, i professionisti della salute, l’industria, i legislatori, le Istituzioni anche accademiche, gli organismi di valutazione delle nuove tecnologie”, ha commentato il presidente PGEU Roberto Tobia.


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