Regione Lombardia all’avanguardia nella Farmacia dei servizi: pubblicato il regolamento sul deblistering

Il 3 febbraio 2022 Regione Lombardia ha diffuso il “Documento regionale sull’allestimento di confezionamenti personalizzati per migliorare l’aderenza terapeutica”, redatto da un gruppo di lavoro costituito dai rappresentanti dei servizi farmaceutici della Regione, di Ats, Federfarma Lombardia, Cispel (farmacie comunali) e dell’ordine dei farmacisti.

Il documento citato fornisce da un lato l’inquadramento legislativo del deblistering, ovvero lo “sconfezionamento” e il “riconfezionamento” personalizzato dei farmaci in dosi giornaliere, per aiutare pazienti cronici e in politerapia a rispettare le scadenze prescritte, dall’altro definisce le regole per la fornitura del servizio da parte delle farmacie.

Il documento cita l’articolo 1, comma 462, della Legge 160/2019 (ossia la Manovra 2020), in cui si consente ai pazienti cronici «di usufruire presso le farmacie, in collaborazione con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta e comunque nel rispetto di prescrizioni mediche, di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci», e la sentenza del Consiglio di Stato 4257/2015, che apre allo sconfezionamento dei medicinali di origine industriale. «L’attività di deblistering, oltre che concorrere all’efficientamento della rete dei servizi […] e a rafforzare l’interazione tra paziente e farmacista, contribuisce a monitorare e limitare l’uso inappropriato di antibiotici in terapia, contrastando il fenomeno dell’antimicrobico-resistenza», recita il documento.

Il deblistering si rivela efficace anche per la lotta agli sprechi, dal momento che in caso di cambiamenti nella terapia di pazienti cronici, che assumono per lungo tempo le stesse medicine, le confezioni di medicinali già acquistati e inutilizzati sono numerose.

Fronte farmacie, previa formale comunicazione di avvio del servizio ad Ats tramite formulario- disponibile sul portale di Federfarma Lombardia-, il farmacista deve predisporre un documento, dove siano riportati i dettagli sulla organizzazione e le procedure del servizio offerto: dal personale impiegato alla sua formazione, dall’utilizzo di sistemi automatizzati alle caratteristiche delle aree di lavoro («assimilabili a quelle di un laboratorio galenico»). Infine, fondamentale l’autorizzazione del paziente al confezionamento personalizzato dei propri medicinali.

Per agevolare la diffusione del servizio, che viene ribadito essere a totale carico del cittadino, il documento autorizza le farmacie che effettuano il deblistering a fornirlo non solo al singolo cittadino/paziente, ma anche a Rsa o ad altre strutture sanitarie pubbliche e private e a quegli esercizi che non lo hanno attivato.

In Italia, dove l’unico precedente è costituito dalla delibera di giunta (28 luglio 2021) della Regione Veneto, che regolamenta il confezionamento automatizzato e personalizzato dei medicinali limitatamente alle Rsa, la Lombardia ha fatto da apripista, allineandosi con i paesi del nord Europa, in cui il servizio è già diffuso da diversi anni e ponendosi come modello per le altre regioni della penisola.

Se gli esempi esteri si sprecano- dall’Olanda al Giappone, con impeccabili standard di qualità del servizio, fino a PillPack, la farmacia virtuale di Amazon, che fornisce a domicilio confezioni di farmaci monodose pre-assortite-, nel nostro paese il deblistering è al momento timidamente praticato: i sistemi SempliFarma di Remedio e SiCuro di Bliss utilizzano macchinari che sigillano e organizzano i farmaci in comode bustine mono o pluridose, sulle quali vengono indicati giorno e ora prescritti per l’assunzione. SiCuro è abbinato a una pratica app che avvisa i pazienti con un reminder quando è il momento di assumere la compressa. Un blister con format “elastico”- una settimana di terapia e quattro somministrazioni orarie al giorno-, ottimale per i frequenti cambiamenti di prescrizione dei pazienti in politerapia, è invece realizzato da CEF per i propri associati e le RSA.

A livello di sostenibilità dell’attivazione del servizio, va sottolineato come i sistemi automatizzati possano beneficiare degli incentivi previsti da Industria 4.0 e dalla legge Sabatini, con abbattimento dell’investimento al 40% se la farmacia risiede al Centro-nord e a zero se è al Sud. Inoltre, rispetto ai pillolieri manuali già in uso da tempo, i sistemi automatizzati consentono un risparmio non indifferente, se si considera che ad esempio, all’interno delle Rsa, ogni 75 pazienti è necessaria una persona che si dedichi esclusivamente alla suddivisione e organizzazione dei farmaci per gli assistiti.

Quanto alle tariffe per il servizio, sono ancora in fase di valutazione, ma la stima si aggira intorno ai 25/30 euro al mese, eventualmente soggetta a sconti in caso di abbonamenti. Il ritorno dell’investimento da parte dei titolari degli esercizi, soprattutto sull’acquisto dei macchinari più economici, è rapido.

Lo scenario è ancora tutto da popolare e da animare, ma ha tutti i presupposti per essere allestito in modo da concretizzare ulteriormente la realtà della Farmacia dei servizi.


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