Oltre 10.000 documenti scambiati tra REGIONE EMILIA ROMAGNA/PEPPOL e AZIENDE DAFNE
A distanza di tre mesi dall’avvio del progetto Peppol in Emilia Romagna è tempo di fare un primo bilancio.
Superate le difficoltà iniziali dovute ad un approccio prevalentemente “top –down” tenuto da Intercent/Emilia Romagna nello scambio elettronico dei documenti del ciclo dell’ordine, con l’obbligo da parte del Consorzio di dover dare seguito a ripetute/ successive richieste di aggiornamento dei tracciati ordine e ddt, sono stati oltre 10.000 i documenti complessivi scambiati da Luglio ad Agosto 2016.
IL CONTESTO
C’è da considerare inoltre che, a monte di questo progetto, non c’è stata una effettiva unificazione delle strutture sanitarie come già fatto in Toscana o in regione Marche oppure soltanto una unificazione organizzativa o tecnologica come già fatto in regione Lazio, in regione Campania o in regione Sardegna; i magazzini di area vasta creati e funzionanti in regione Emilia Romagna hanno ereditato, anche se non del tutto, soltanto le funzioni logistiche.
Di conseguenza il consorzio Dafne si è trovato di fronte, invece delle attese e previste tre destinazioni dei magazzini di area vasta con relativa fatturazione, circa una novantina (per ora) di luoghi di consegna tutti da codificare, secondo la procedura del Consorzio, a partire dagli ordini che contengono soltanto la descrizione dell’indirizzo di consegna e 10 (per ora) indirizzi di fatturazione.
Non tutte le strutture sanitarie erano pronte a iniziare lo scambio elettronico alla data del 1 luglio 2016 e, quindi, sono state costrette ad avvalersi dei servizi di altre strutture sanitarie già in grado di ricevere ed inviare documenti elettronici.
Contrariamente all’esperienza del Consorzio si è voluto subito associare all’invio dell’ordine anche la ricezione del ddt elettronico con tutta una serie di progressivi adeguamenti ma nonostante tutte queste circostanze, a distanza di circa tre mesi dall’attivazione, avvenuta il 1 Luglio 2016, si può concludere che gli effetti positivi di questa iniziativa sono di gran lunga superiori ai pochi problemi ancora aperti ed ai quali occorre dare una soluzione. C’è da augurarsi che questo esempio di iniziativa regionale, nata come progetto europeo Peppol , venga seguita da quelle altre regioni italiane: soprattutto Lombardia, Piemonte e Liguria le cui strutture sanitarie operano ancora oggi in modo non uniforme e si sono sempre dimostrate poco inclini a condividere un unico processo regionale di scambio elettronico dei documenti del ciclo dell’ordine.
I DOCUMENTI SCAMBIATI e le Aziende/Depositari operativi
Alla data del 1 settembre 2016 risultavano scambiati:
- 6.018 ORDINI
- 4.530 BOLLE DI CONSEGNA (… e alcune aziende si stanno ancora attivando per l’invio)
È indubbio che l’obbligo dello scambio di documenti elettronici con le Strutture Sanitarie di Emilia Romagna ha comportato un incentivo all’adesione al Consorzio da parte di tante aziende di produzione o dei loro depositari con mandato di order entry anche ospedaliero ed il relativo conseguimento di benefici/risparmi tecnici/operativi ed economici derivanti dall’essere partecipe di una comunità importante e rappresentativa come il Consorzio Dafne
- 65 AZIENDE ABILITATE/COLLEGATE ALLA RICEZIONE DIRETTA DELL’ORDINE ELETTRONICO
- 100 AZIENDE ABILITATE ALLA RICEZIONE DELL’ORDINE TRAMITE LORO DEPOSITARIO
- 14 DEPOSITI ABILITATI ALLA RICEZIONE DEGLI ORDINI ELETTRONICI E/O ALL’INVIO DELLE BOLLE DI CONSEGNA ELETTRONICHE OPPORTUNAMENTE MODIFICATE SECONDO I REQUISITI DI EMILIA ROMAGNA.
LA REGIONE EMILIA ROMAGNA
Dal lato delle strutture sanitarie pubbliche regionali risultano operative 10 tra aziende sanitarie e aziende ospedaliere, alcune delle quali svolgono servizio per altre aziende non ancora attivate, con approssimativamente 90 di luoghi di consegna codificati.
CONCLUSIONI
In conclusione si è trattato di un risultato complicato da raggiungere ma positivo, che da impulso al processo di digitalizzazione in atto nelle amministrazioni del sistema sanitario pubblico italiano, anche con il concorso del Progetto Ospedali del Consorzio Dafne. Un riconoscimento doveroso ai colleghi della ditta CSA Med –provider del Consorzio Dafne per il collegamento alla rete Peppol- per l’ottimo lavoro svolto sia per la parte tecnologica che per la parte burocratica, che pure non è mancata, per la necessità di ciascun soggetto di accreditarsi per la rete Peppol .
Un grazie anche al provider Open Text e a tutti quei colleghi delle Aziende di produzione e dei Depositari (Sanofi con DHL S.C. e Roche con Chiapparoli) che si sono resi disponibili ed adoperati , soprattutto nella fase di test, per il superamento delle tante difficoltà iniziali ed il conseguimento dei risultati prima evidenziati.
Ma il lavoro di implementazione non è ancora terminato poiché stiamo valutando la miglior soluzione possibile per soddisfare quelle ulteriori esigenze della trasmissione di un documento pdf in accompagnamento all’ordine elettronico, necessario soprattutto per il conto deposito e per quei prodotti che necessitano di particolare documentazione a supporto della fornitura.
Anche su questa esigenza chiederemo la vostra indispensabile collaborazione e vi daremo conto con un periodico aggiornamento.
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