Nasce EPND, nuova piattaforma europea per la ricerca sulle malattie neurodegenerative

La EPND (European Platform for Neurodegenerative Diseases), ha annunciato l’istituzione di una piattaforma collaborativa, fondata sulla condivisione di campioni e dati, provenienti da diversi centri di ricerca europei. La finalità è quella di accelerare la scoperta di biomarcatori, di nuovi sistemi diagnostici e di conseguenti trattamenti per le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.

A oggi la ricerca non ha ancora messo a punto terapie in grado di prevenire o rallentare la progressione delle malattie neurodegenerative, che colpiscono milioni di persone in Europa. Nonostante i notevoli sforzi per promuovere la scoperta di biomarkers, fondamentali per la diagnosi precoce della malattia, la valutazione dell’efficacia delle cure e la classificazione dei pazienti, al momento le modalità sicure ed accessibili di condivisione di dati e campioni clinici tra gli addetti ai lavori sono davvero poche.

“Il costo stimato di Alzheimer e Parkinson al 2030 in Europa è di 267 miliardi di euro”, ha affermato il coordinatore del progetto Pieter Jelle Visser, professore associato presso l’Università di Maastricht. “EPND affronterà questa grande sfida con un progetto di pari portata, riunendo team, campioni e dati provenienti da tutto il continente”.

EPND, che annovera ben 29 partner del settore pubblico e privato, sarà gestito da due partner pubblici, l’Università di Maastricht e l’Università di Leicester, e due partner privati. Si appoggerà inoltre alle infrastrutture di ricerca europee esistenti, tra cui BBMRI, EATRIS, ELIXIR ed EBRAINS. Grazie ai finanziamenti della Commissione Europea, dell’industria farmaceutica europea (tramite EFPIA) e dell’Innovative Medicines Initiative (IMI), il più grande partenariato pubblico-privato (PPP) al mondo nelle scienze della vita, EPND avvierà un progetto di durata quinquennale per stabilire una rete autosufficiente a supporto della ricerca sulle malattie neurodegenerative.

Niranjan Bose, amministratore delegato di Health and Life Sciences presso Gates Ventures si dice lieto di poter supportare il progetto e afferma: “Sfruttando l’opportunità di avere a disposizione i dati di oltre 120.000 partecipanti alla ricerca, in collaborazione con oltre 60 team europei, l’EPND fornirà informazioni vitali a scienziati, ricercatori e medici. Aiuterà ad accelerare lo sviluppo di biomarcatori innovativi e a migliorare l’accesso ai biocampioni, consentendo la convalida degli strumenti di rilevamento precoce”.

Questo programma creerà una piattaforma sicura appoggiandosi all’AD Workbench dell’Alzheimer’s Disease Data Initiative (ADDI), organizzazione impegnata ad aumentare l’interoperabilità delle piattaforme di dati, nell’ambito della ricerca sulla demenza. Attraverso questa collaborazione, EPND si impegna a integrare e sviluppare iniziative preesistenti all’interno del suo progetto.

“La piattaforma EPND ci condurrà verso la scoperta, l’armonizzazione, l’archiviazione e l’analisi completa dei dati, in virtù di un concetto di lavoro condiviso basato su infrastrutture di dati nazionali e internazionali” ha affermato il coordinatore del progetto Anthony Brookes, professore di genetica all’Università di Leicester. “La collaborazione consentirà ai big data di generare rapidamente nuove conoscenze, faciliterà la condivisione di intuizioni emergenti, facendo progredire i trattamenti di AD (Alzheimer) e PD (Parkinson) e fornendo allo stesso tempo anche un modello tecnico e di governance integrativo che potrà essere adottato in molti altri ambiti sanitari”.

Oltre a stabilire la rete, il progetto andrà a definire i principi a garanzia di processi equi e trasparenti. “L’accesso disgiunto e irregolare a campioni e dati rappresenta una sfida enorme sia per il mondo accademico che per l’industria”, ha affermato Phil Scordis, co-leader del progetto EPND e responsabile dell’analisi dei dati dei pazienti presso UCB. “EPND riunirà la comunità delle malattie neurodegenerative in tutta Europa, garantendo l’eredità di molte iniziative isolate e lo sviluppo di una piattaforma a livello europeo con portata globale attraverso la partnership con ADDI. Impegnandosi a consentire la condivisione sicura e trasparente dei dati e l’accesso ai campioni, l’EPND mira a ottimizzare l’uso delle risorse esistenti, garantendo al contempo elevati standard etici e una solida protezione per i diritti fondamentali dei partecipanti alla ricerca in conformità al GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati)”.

Al termine dei cinque anni, raggiunta l’autosostenibilità, EPND diverrà una nuova entità, una infrastruttura europea, supportata da alcune delle più prestigiose organizzazioni mediche e di ricerca dell’UE. Questa partnership pubblico-privato accelererà e semplificherà l’innovazione nelle aree di ricerca e sviluppo, normative, pratiche, cliniche e sanitarie. EPND continuerà ad operare a supporto dello sviluppo di terapie per le malattie neurodegenerative che potrebbero impattare in positivo sulla vita di tante persone, in tutto il mondo.


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