La seconda fase del progetto eOrder tramite NSO: auspici e attese
Lo scorso 1° febbraio 2020 è entrato in vigore, per tutte le Strutture afferenti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), l’obbligo di invio elettronico degli ordini di acquisto di beni tramite il Nodo Smistamento Ordini (NSO). Secondo i dati pubblicati dalla Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), nei primi sedici mesi di attività – che hanno preso avvio in sovrapposizione quasi perfetta con l’esplosione della pandemia Covid-19 – il nodo ha gestito oltre 7,9 milioni di ordini, con una media di circa 23 mila ordini per giorno lavorativo.
L’obbligo di ordine elettronico via NSO per gli acquisti effettuati da Enti afferenti al SSN, tuttavia, è solo la prima fase di un percorso più ampio e articolato, nonché decisamente più ambizioso e dalla portata rivoluzionaria. Un cammino che prevede la definizione di modalità e formati per lo scambio in formato elettronico strutturato anche del Documento di Trasporto (DDT) nel caso di beni e dello Stato Avanzamento Lavori (SAL) nel caso di servizi. La Legge di Bilancio 2018 già prevede, infatti, l’introduzione dell’obbligo di gestione digitale anche della fase di esecuzione, così come la progressiva estensione del modello a tutta la Pubblica Amministrazione.
Solamente con il passaggio a DDT e SAL elettronici la digitalizzazione dei processi di approvvigionamento sarà effettivamente completa, consentendo a Enti Pubblici e Aziende di godere dei massimi benefici ottenibili. Vantaggi connessi alla migliore gestione dell’intero processo, a una riconciliazione più facile e rapida dei documenti, con la conseguente riduzione di tempi e costi, degli errori e delle non conformità da gestire e dei tempi di liquidabilità delle fatture, con evidenti ricadute positive sia per gli Enti sia per gli Operatori Economici – che, infatti, caldeggiano con interesse questo ulteriore passo. Auspicio confermato anche dai risultati di una recente survey condotta dall’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano, presentata il 15 giugno 2020: il 74% dei rispondenti chiede l’estensione alla fase di esecuzione con l’introduzione di DDT e SAL elettronici e il 68% vorrebbe si desse anche pieno seguito a quanto stabilito dallo stesso Legislatore, con il coinvolgimento di tutta la PA nel perimetro dell’obbligo.
Il Consorzio DAFNE non può che condividere e fare proprie queste istanze della filiera healthcare, anche alla luce del fatto che oltre un quarto degli ordini validati a NSO vengono resi disponibili alle aziende dell’ecosistema per tramite della piattaforma erogata dal partner tecnologico del Consorzio stesso.
Oggi forse come non mai, le condizioni al contorno rendono davvero attuale questa istanza, anche ipotizzando di non attendere il mandato normativo e attivarsi con anticipo, a patto di muoversi in coerenza e all’interno del perimetro del modello delineato. Il MEF, infatti, ha scelto di adottare, tanto per l’architettura dell’infrastruttura di interscambio quanto per il formato e il linguaggio dei messaggi veicolati, lo standard Peppol: una scelta di respiro internazionale (è uno dei due formati identificati dalla Commissione Europea come riferimento nel percorso di graduale introduzione del mercato unico digitale europeo) che non solo garantisce un’interoperabilità completa ma supporta già anche le altre fasi del processo transazione e permette ai diversi attori di dialogare prescindendo dall’unico nodo centrale ministeriale. La totalità degli Operatori Economici che fanno capo al Consorzio ha scelto di adottare questo modello, che rappresenta anche quello complessivamente prevalente (oltre il 56% dei flussi validati da NSO è, infatti, indirizzato a soggetti attestati sulla rete Peppol).
Sono massime, pertanto, l’attenzione e l’interesse con cui il Consorzio guarda a tutte le potenziali iniziative che – mantenendosi nell’alveo della coerenza con quello che potrebbe essere la futura evoluzione del mandato normativo – mirano ad anticipare i tempi e cogliere l’opportunità di mettere a terra lo stimolo lanciato dal Legislatore, con progettualità che vanno ad affrontare la fase di esecuzione dell’ordine con l’obiettivo di completare un processo di approvvigionamento integrato e digitale. Resta ovviamente altrettanto fermo l’auspicio che il Tavolo coordinato da RGS/MEF e AgID riprenda i lavori per dar seguito al mandato normativo creando i presupposti condivisi per la definizione degli aspetti tecnici e operativi necessari a formalizzare la decorrenza dell’obbligo di trasmissione elettronica via NSO anche dei messaggi caratterizzanti questa fase del ciclo dell’ordine.
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