Gran Bretagna: al via un innovativo modello di pagamento per incentivare la ricerca sugli antibiotici

La resistenza antimicrobica (AMR) è una piaga sanitaria, che miete più di un milione di vittime nel mondo ogni anno- 12.000 solo nel Regno Unito. Negli ultimi decenni, l’abbandono delle iniziative di ricerca e sviluppo di antimicrobici da parte delle aziende farmaceutiche ha causato un’allarmante scarsità di nuovi antibiotici: come conseguenza, banali operazioni di routine quali le protesi dell’anca e alcuni trattamenti antitumorali possono diventare rischiosi mentre malattie comuni e solitamente curabili, come la gonorrea e la tubercolosi, a causa dell’evoluzione dei batteri e della progressiva inefficacia dei farmaci, si sono trasformate in un pericolo.

 

Nick Crabb, Programme Director Scientific Affairs del NICE (National Institute for Health and Care Excellence), in un’intervista alla BBC ha definito debole la pipeline per lo sviluppo di nuovi antimicrobici, con solo 40 farmaci in fase di sviluppo clinico nel 2020, rispetto agli oltre 1.800 immuno-oncologici.

 

La principale criticità è dovuta allo scarso interesse degli investitori nello sviluppo di questa tipologia di farmaci dal momento che il loro limitato utilizzo, riservato in prevalenza a pazienti con infezioni multiresistenti, impedisce di ottenere un ritorno sul costoso investimento in R&D.

 

Il Regno Unito è il primo paese al mondo a invertire la tendenza, lanciando un nuovo modello di pagamento per gli antibiotici, sulla falsa riga dell’abbonamento di un account Netflix.

 

Il Department of Health, NHS England e NICE hanno recentemente completato la valutazione di due nuovi antibiotici – Zavicefta di Pfizer (ceftazidime/avibactam), per i pazienti affetti da polmonite e sepsi, e Fetcroja (cefiderocol) di Shionogi, per il trattamento delle infezioni renali e del tratto urinario. Per l’accesso ai due farmaci il SSN britannico pagherà una tariffa annuale fissa di 10 milioni di sterline, calcolata sulla base del valore che i due antibiotici offrono al servizio sanitario, indipendentemente dalle dosi che verranno effettivamente utilizzate nella cura dei pazienti.

 

I contratti proposti, della durata di dieci anni, sono ancora in fase di bozza e dovrebbero essere finalizzati nelle prossime settimane.

 

Blake Dark, Commercial Medicines Director di NHS, ha dichiarato: “Il NHS utilizzerà il suo potere commerciale per garantire accordi che consentiranno ai propri pazienti di beneficiare di questi trattamenti, mantenendo l’impegno del suo Piano a lungo termine e aprendo la strada a una pipeline di future opzioni terapeutiche”.

 

Questo nuovo modello di pagamento, concepito per invogliare le aziende farmaceutiche a concentrarsi nuovamente su iniziative di ricerca e sviluppo di antimicrobici, contribuendo allo sviluppo di nuovi farmaci, potrebbe porre fine a decenni di declino nella categoria.

 

Il Regno Unito da solo non può invertire la tendenza negativa, ma pare che anche altri paesi in Europa e negli Stati Uniti stiano prendendo in considerazione versioni analoghe del sistema.


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